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6 ottobre 2021 - mercoledì della XXVII settimana del T.O.

Immagine del redattore: Comunità Monastero AdoratriciComunità Monastero Adoratrici

San Bruno, sacerdote, che, originario di Colonia in Lotaringia, nel territorio dell’odierna Germania, dopo avere insegnato la teologia in Francia, desideroso di condurre vita solitaria, fondò con pochi discepoli nella deserta valle di Chartroux un Ordine,

in cui la solitudine eremitica si combinasse con una minima forma di vita comunitaria. Chiamato a Roma dal papa beato Urbano II, perché lo aiutasse nelle necessità della Chiesa, riuscì tuttavia a trascorrere gli ultimi anni della sua vita in un eremo vicino al monastero di La Torre in Calabria.


Ma voi, o miei carissimi fratelli, gioite per la vostra sorte beata e per la grande abbondanza della grazia di Dio su di voi.

Dalla «Lettera ai suoi figli Certosini» di san Bruno



Lc 11, 1-4 Dal Vangelo secondo Luca

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».

Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:

Padre,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno;

dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,

e perdona a noi i nostri peccati,

anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,

e non abbandonarci alla tentazione».


Parola del Signore.

dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano

Gesù si trovava in un luogo a pregare (Lc 11,1) e i discepoli ne rimangono talmente impressionati e affascinati che, quando Gesù ebbe finito la sua preghiera, uno di essi gli disse: «Signore, insegnaci a pregare», attira anche noi in quel dialogo così bello e profondo con Dio.

Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre» (Lc 11,2). Noi possiamo chiamare Dio con il nome di “Padre”: è pazzesco, se ci pensiamo! E questo coraggio, questa audacia ci vengono proprio dallo stesso Gesù, il Figlio di Dio. Padre è la parola del bambino, parola familiare che dice intimità, tenerezza, vicinanza…. E se Dio vuole essere chiamato Padre, Papà, significa che vuole che noi ci comportiamo da figli: E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!» (Gal 4,6).

È come se Dio ci dicesse: Cercatemi con cuore semplice; Io sono, infatti, il Dio vicino, il Dio-con-voi e mi lascio trovare da quanti non si rifiutano di credere in me (cfr. Sap 1,2). Siate come dei bambini i quali, sentendosi deboli e bisognosi, si rivolgono al loro papà con grande fiducia sapendo che lui non li deluderà, ma anzi si prenderà cura di loro e dei loro bisogni con grande prontezza e amore. Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! (Mt 7,11).

Pertanto siate tranquilli e sereni come bimbi svezzati in braccio al loro padre, e non abbiate paura; perché noi tutti siamo figli d'un buon Padre, che più pensa egli a noi, di quanto noi stessi pensiamo a lui (cfr. DP 57).

Sr. Marialuisa

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