Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjeza Gonxhe Bojaxhiu (Skopje, 26 agosto 1910 - Calcutta, 5 settembre 1997), è stata una religiosa albanese di fede cattolica, fondatrice della congregazione delle Missionarie della Carità. Il suo lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta l'ha resa una delle persone più famose al mondo. Ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1979. Il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II e canonizzata da papa Francesco il 4 ottobre 2016.
Lc 4, 31-37
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c'era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
Parola del Signore.
Basta! Che vuoi da noi Gesù? sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio.
Ci sono giorni che si può invidiare la nitida, profonda fede del diavolo.
Ditemi se qualcuno di noi ha la stessa precisione teologica nel rivolgersi a Gesù in questo modo.
Pensiamo che il peccato del diavolo sia la mancanza di fede, ma ci sbagliamo. Il diavolo ha più fede di noi. Ma la fede è diabolica quando non è collegata alla carità, quando non diventa amore, quando non arriva al punto di dare la vita per i propri amici.
E' qui che casca l'asino. Solo se la nostra fede aumenta la nostra capacità di amare Dio, noi stessi e il prossimo, allora è fede che salva. Amare non è una tecnica, ma una scelta di vita. A volte sbagliamo anche, ma è meglio sbagliare amando, che non sbagliare non amando.
sr M. Barbara
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