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5 ottobre 2019 - sabato XXVI settimana TO

Aggiornamento: 16 feb 2020

A Cracovia in Polonia, santa Maria Faustina (Elena) Kowalska, vergine delle Suore della Beata Maria Vergine della Misericordia, che si adoperò molto per manifestare il mistero della divina misericordia.



 

Lc 10, 17-24 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Parola del Signore.

hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

“Vangelo” significa “buona notizia”. La buona notizia di oggi è che i nostri nomi sono scritti nei cieli, cioè nel cuore di Dio.

La vera gioia non viene dal successo in qualche impresa, nemmeno religiosa, come ci dice oggi san Luca.

Gesù ci dà un altro motivo per cui dobbiamo rallegrarci, cioè che il nostro nome è scritto dal dito di Dio dove non può essere cancellato: nei cieli. Cosa vuol dire? Forse è un invito ad alzare lo sguardo del cuore per scoprire quanto siamo amati dal Padre .

Quante persone sono disposte a sacrifici e compromessi pur di vedere almeno una volta il loro nome sui giornali e sui socials! Ma questo non è fonte di gioia vera, al massimo di una piccola soddisfazione che passa e non lascia che vuoto.

S. Teresa di Gesù Bambino, che abbiamo ricordato pochi giorni fa, ha scritto nella sua Autobiografia:

“Sulla via del ritorno guardavo le stelle che scintillavano dolcemente, e quella vista mi rapiva. Soprattutto un grappolo di perle d’oro che distinguevo con gioia, mi pareva che avesse la forma di una T…lo facevo vedere a papà e gli dicevo che il nome mio è scritto nel cielo e poi non volendo più scorgere nulla…gli chiedevo che mi conducesse; allora senza guardare dove mettevo i piedi , abbandonandomi , non mi stancavo di contemplare il firmamento”.

Non si tratta di un ingenuità infantile, ma la presa di coscienza che noi siamo molto di più che “terra”. Per Dio siamo un pezzo di cielo, comunque e sempre, anche quando abbiamo dimenticato di alzare lo sguardo verso di Lui.

M. M. Patrizia


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