Memoria di san Bonifacio, vescovo e martire. Monaco di nome Vinfrido, giunto a Roma dall’Inghilterra fu ordinato vescovo dal papa san Gregorio II e, preso il nome di Bonifacio, fu mandato in Germania ad annunciare la fede di Cristo a quelle genti, guadagnando moltitudini alla religione cristiana; resse la sede di Magonza e da ultimo a Dokkum tra i Frisoni, nell’odierna Olanda, trafitto con la spada dalla furia
dei pagani, portò a compimento il martirio.
Confidiamo in lui che ha messo sulle nostre spalle questo peso. Ciò che noi da soli non siamo capaci di portare, portiamolo con il suo aiuto. Egli è onnipotente e dice: «Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 30). Stiamo saldi nella battaglia fino al giorno del Signore, perché ci sono venuti addosso giorni di angustia e di tribolazione.
Dalle «Lettere» di san Bonifacio, vescovo e martire
Mc 12, 35-37
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
"Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi".
Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.
Parola del Signore.
Gesù fa notare a chi ascolta una contraddizione: il Messia viene detto figlio di Davide, mentre la Scrittura lo chiama suo Signore. Qui Gesù allude velatamente alla sua divinità. Dobbiamo imparare a leggere anche passi come questo, apparentemente aridi e senza un contenuto profondo, mentre invece ce l'ha e come! Signore Gesù, tu che sei il Signore anche di Davide e di tutti i re e potenti della terra, accresci la nostra fede in Te!
Sr. M. Angela
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