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4 ottobre 2023 - mercoledì della 26a settimana Tempo Ordinario

Festa di san Francesco, che, dopo una spensierata gioventù, ad Assisi in Umbria si convertì ad una vita evangelica, per servire Gesù Cristo che aveva incontrato in particolare nei poveri e nei diseredati, facendosi egli stesso povero. Unì a sé in comunità i Frati Minori. A tutti, itinerando, predicò l' amore di Dio, fino anche in Terra Santa, cercando nelle sue parole come nelle azioni le perfetta sequela di cristo, e volle morire sulla nuda terra.


Il Padre altissimo fece annunziare dal suo arcangelo Gabriele alla santa e gloriosa Vergine Maria che il Verbo del Padre, così degno, così santo e così glorioso, sarebbe disceso dal cielo, e dal suo seno avrebbe ricevuto la vera carne della nostra umanità e fragilità. Egli, essendo oltremodo ricco, volle tuttavia scegliere, per sé e per la sua santissima Madre, la povertà.

Dalla «Lettera a tutti i fedeli» di san Francesco d'Assisi



Mt 11, 25-30 Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».


Parola del Signore.


Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra...

Oggi ricorre la festa di S. Francesco d'Assisi, Patrono d'Italia. Questo nostro amato Santo è entrato in profondità nel mistero del Regno di Dio che viene rivelato ai piccoli.

Proprio a motivo di questi piccoli, Gesù rende lode al Padre che tiene nascosti i suoi misteri ai sapienti e ai dotti. Gesù ci vuole dire che non sono costoro ad avere la grazia di penetrare nei misteri del regno di Dio, che è poi la conoscenza del Padre e del suo amore eccessivo, ma i piccoli, coloro che vanno a Lui con semplicità di cuore e da Lui apprendono la mitezza e l'umiltà: solo in una forte comunione di vita con Gesù, ogni nostro giogo, a somiglianza del suo, diviene dolce e leggero, perchè è il giogo dell'amore verso di Lui e verso i fratelli.

Signore Gesù, concedici, anche per intercessione di S. Francesco d'Assisi, una continua conversione del cuore nella ricerca di Te, mite e umile, per penetrare sempre più nel mistero del Tuo amore. Amen

sr M. Liliana

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