Festa di san Francesco, che, dopo una spensierata gioventù, ad Assisi in Umbria si convertì ad una vita evangelica, per servire Gesù Cristo che aveva incontrato in particolare nei poveri e nei diseredati, facendosi egli stesso povero. Unì a sé in comunità i Frati Minori. A tutti, itinerando, predicò l' amore di Dio, fino anche in Terra Santa, cercando nelle sue parole come nelle azioni le perfetta sequela di cristo, e volle morire sulla nuda terra.
Il Padre altissimo fece annunziare dal suo arcangelo Gabriele alla santa e gloriosa Vergine Maria che il Verbo del Padre, così degno, così santo e così glorioso, sarebbe disceso dal cielo, e dal suo seno avrebbe ricevuto la vera carne della nostra umanità e fragilità. Egli, essendo oltremodo ricco, volle tuttavia scegliere, per sé e per la sua santissima Madre, la povertà.
Dalla «Lettera a tutti i fedeli» di san Francesco d'Assisi
Mt 11, 25-30
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore.
Oggi ricorre la festa di S. Francesco d'Assisi, Patrono d'Italia. Questo nostro amato Santo è entrato in profondità nel mistero del Regno di Dio che viene rivelato ai piccoli.
Proprio a motivo di questi piccoli, Gesù rende lode al Padre che tiene nascosti i suoi misteri ai sapienti e ai dotti. Gesù ci vuole dire che non sono costoro ad avere la grazia di penetrare nei misteri del regno di Dio, che è poi la conoscenza del Padre e del suo amore eccessivo, ma i piccoli, coloro che vanno a Lui con semplicità di cuore e da Lui apprendono la mitezza e l'umiltà: solo in una forte comunione di vita con Gesù, ogni nostro giogo, a somiglianza del suo, diviene dolce e leggero, perchè è il giogo dell'amore verso di Lui e verso i fratelli.
Signore Gesù, concedici, anche per intercessione di S. Francesco d'Assisi, una continua conversione del cuore nella ricerca di Te, mite e umile, per penetrare sempre più nel mistero del Tuo amore. Amen
sr M. Liliana
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