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4 ottobre 2021 - lunedì della XXVII settimana del T.O.

Immagine del redattore: Comunità Monastero AdoratriciComunità Monastero Adoratrici

Festa di san Francesco, che, dopo una spensierata gioventù, ad Assisi in Umbria si convertì ad una vita evangelica, per servire Gesù Cristo che aveva incontrato

in particolare nei poveri e nei diseredati, facendosi egli stesso povero. Unì a sé in comunità i Frati Minori. A tutti, itinerando, predicò l’amore di Dio, fino anche in Terra Santa, cercando nelle sue parole come nelle azioni la perfetta sequela di Cristo,

e volle morire sulla nuda terra.


Amiamo dunque Dio e adoriamolo con cuore puro e pura mente, perché egli stesso

questo ricerca sopra ogni cosa quando dice «I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità» (Gv 4, 23). Dunque tutti quelli che l’adorano devono adorarlo

in spirito e verità.

Dalla «Lettera a tutti i fedeli» di san Francesco d’Assisi




Mt 11, 25-30 Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore.

Venite a me

Oggi Vangelo e Francesco si abbracciano. “In essi Dio rifulge”. Ecco, la gloria innalza la grazia, e la grazia innalza l’umiltà, nella benedizione che entra nell’infinito, che inizia sempre nella dimensione segreta e vera della vita. Questo è l’unico luogo del Vangelo dove troviamo l’appellativo solenne di Gesù al Padre “Signore del cielo e della terra”: Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai semplici e ai piccoli. Ecco, in questo brano Gesù rivela il suo rapporto filiale con il Padre. Dio invita i piccoli, cioè coloro che lo cercano con cuore semplice, a questo intimo rapporto di amore. Benché sia “Signore del cielo e della terra” Dio vuole essere amato come Padre dal quale tutto riceviamo e a cui ci lega perciò la riconoscenza. La vita di figli però è una conquista, un superamento della sapienza e dell’intelligenza solo mondana per diventare più disponibili, più semplici. Per essere figli dobbiamo convertirci. Perché dei piccoli è il segreto del mondo celeste.

Sr. M. del Buon Consiglio

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