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4 ottobre 2019 - venerdì XXVI settimana TO

Aggiornamento: 16 feb 2020

Festa di san Francesco, che, dopo una spensierata gioventù, ad Assisi in Umbria si convertì ad una vita evangelica, per servire Gesù Cristo che aveva incontrato in particolare nei poveri e nei diseredati, facendosi egli stesso povero. Unì a sé in comunità i Frati Minori. A tutti, itinerando, predicò l’amore di Dio, fino anche in Terra Santa, cercando nelle sue parole come nelle azioni la perfetta sequela di Cristo, e volle morire sulla nuda terra.


O come sono beati e benedetti coloro che amano il Signore e ubbidiscono al suo Vangelo! È detto infatti: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore e con tutta la tua anima, e il prossimo tuo come te stesso» (Lc 10, 27). Amiamo dunque Dio e adoriamolo con cuore puro e pura mente, perché egli stesso questo ricerca sopra ogni cosa quando dice «I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità» (Gv 4, 23). Dunque tutti quelli che l’adorano devono adorarlo in spirito e verità. Rivolgiamo a lui giorno e

notte lodi e preghiere, perché dobbiamo sempre pregare e non stancarci mai (cfr. Lc 18, 1), e diciamogli: «Padre nostro, che sei nei cieli» (Mt 6, 9).

Dalla «Lettera a tutti i fedeli» di san Francesco d’Assisi




 

Mt 11, 25-30 Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore.

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

“Ti rendo lode, Padre, perché hai rivelato queste cose ai piccoli” Mt 11,25

Questo Vangelo ci narra come pregava Gesù. Gesù è ebreo e il pio ebreo lodava Dio per ogni cosa. Ma in questo brano – molto di più – Gesù ci svela il rapporto unico che ha con il Padre, Egli è cosciente di essere il Figlio di Dio: “come il Padre conosce me io conosco il Padre” (Gv 10,15), “nessuno conosce il Padre se non il Figlio” (Mt 11,27).

Gesù, venendo nel mondo, ci ha fatto vedere il Padre: “Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato” (Gv 1,18) e qui, in questa preghiera, ci fa conoscere come il Padre agisce. Egli rivela i misteri del Regno dei cieli ai piccoli, quelli che nel mondo, ieri come oggi, non contano. Gesù, fattosi piccolo egli stesso, “pur essendo nella condizione di Dio, svuotò se stesso, diventando simile agli uomini” (Fil 2,6-7), si rivolge ai piccoli perché loro sono il terreno adatto a ricevere la Buona Novella.

Francesco d’Assisi, di cui oggi celebriamo la festa, figlio di Pietro di Bernardone, ad un certo punto della sua vita lascia la casa paterna, i beni, gli amici, per vivere il Vangelo e, farsi piccolo, minore, per stare con coloro che Gesù predilige, a cui il Padre rivela i misteri del Regno. E Francesco, seguendo Gesù, vivendo il Vangelo entra sempre più profondamente nel vissuto e nella preghiera del Figlio. Le stimmate che riceve alla fine della vita ne sono un segno eloquente.

Potremmo fare nostre l’invocazione e le lodi di San Francesco:

“Chi se’ tu, o dolcissimo Iddio mio? …”

“Tu sei santo, Signore, Iddio unico, che fai cose stupende.

Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l’Altissimo. Tu sei il Re onnipotente. Tu sei il Padre santo, Re del cielo e della terra.

Tu sei trino e uno, Signore Iddio degli dei. Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero.

Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra speranza. Tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra ricchezza.

Tu sei bellezza. Tu sei mitezza. Tu sei il protettore. Tu sei il custode e il difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio.

Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.” (Fonti francescane, I, 261)

Sr. Chiara


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