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3 novembre 2021 - mercoledì della XXXI settimana del T.O.

Immagine del redattore: Comunità Monastero AdoratriciComunità Monastero Adoratrici

Lc 14, 25-33 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:

«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.

Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.

Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.

Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».


Parola del Signore.

per chiedere pace ...

Il vangelo è oggi parola esigente, Gesù non chiede di rinunziare a qualche cosa, di fare qualche fioretto per mettere pace ala coscienza, Gesù chiede TUTTO. O tutto o niente dicono alcuni santi! Chiunque non rinunzia a TUTTI i suoi averi non può essere mio discepolo.

Padre Luigi Anglesio, primo successore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo alla guida della Piccola Casa della Divina Provvidenza, ha eseguito alla lettera questo precetto evangelico. Questo sacerdote era di famiglia benestante (il fratello era farmacista), dona tutti suoi averi alla Piccola. Casa, rinunzia al titolo di canonico e si unisce al nostro santo Cottolengo, prendendo il suo posto alla morte di lui.

La sua non fu una decisione avventata, prima di fare questo passo sicuramente si sedette a considerare le sue risorse, anche umane, facendo un esercizio di discernimento.

Cosa significa fare discernimento?

Secondo il vangelo di oggi significa sedersi, pensare bene, usare bene il ragionamento, quella facoltà di valutare le cose e le situazioni che il Signore stesso ci ha dato.

Il discernimento si fa insieme, in comunione. Importante sarà poi, una volta valutate bene le cose, non fermarsi a metà strada. Se il Signore ci ha indicato una via e noi abbiamo iniziato una costruzione con Lui, portiamo a termine il lavoro, con l'aiuto della Sua Grazia.

Signore Gesù illumina i nostri passi perché , rinunziando a tutti gli averi e consegnandoti tutti gi affetti più cari, ti seguiamo portando la nostra croce e divenendo tuoi veri discepoli.

Sr Maria Bruna

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