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3 gennaio 2023 - martedì 2a settimana del tempo di Natale

Immagine del redattore: Comunità Monastero AdoratriciComunità Monastero Adoratrici

Santissimo Nome di Gesù, il solo in cui, nei cieli, sulla terra e sotto terra, si pieghi ogni ginocchio a gloria della maestà divina.


Il culto per il nome di Gesù sorse in epoca tardomedievale, grazie agli Ordini mendicanti, in particolare con la predicazione di san Bernardino da Siena (sec. XV) che diffuse il monogramma composto dalle prime tre lettere greche del nome di Gesù (IHS), sebbene esso, con la traslitterazione latina, venne interpretato come acronimo della espressione Iesus Hominum Salvator. La celebrazione liturgica, introdotta nel secolo XVI, venne estesa a tutta la Chiesa da Innocenzo XIII (1721-1724). Questa devozione ha radici nella Sacra Scrittura. Il nome di Gesù, assegnato dal Padre al Figlio fatto uomo (cf. Mt 1, 21), ne prefigura - secondo lo stile biblico - la missione: significa, infatti, «Dio salva». È «nel nome di Gesù» che i discepoli compiono prodigi (At 4, 10) e soffrono persecuzione (At 5,41). Gesù stesso incoraggia i discepoli a pregare nel suo nome (Gv 14,13-14). Già la prima comunità cristiana è consapevole che non vi è «sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati» (At 4, 12). Nell'inno della lettera ai Filippesi si proclama: «...Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra» (Fil 2, 9-10).

 

Gv 1, 29-34 Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: "Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me". Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».

Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo". E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».


Parola del Signore.


Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!

Come per incoraggiarci, Giovanni Battista sembra farci una domanda fondamentale: lo conoscete bene Gesù? Sapete chi è?

E ci confida, quasi facendosi umile: Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua perchè egli fosse manifestato a Israele.

Il Battista che Dio ha inviato, tra gli uomini a battezzare con acqua ed ha la missione di riconoscere il Messia, sa anche che la sua missione non ha valore in se stessa, ma dipende dalla missione di colui che egli testimonia e di cui è il Precursore.

E Giovanni riconosce in Gesù "l'agnello di Dio"... colui che toglie i peccati del mondo.

Fermiamoci un istante a capire cosa ci ispira il nostro cuore. Possiamo pregare Gesù: aiutaci ad ascoltare oggi la tua parola di Maestro per imparare a pensare e a vivere come veri cristiani. Aiutaci a partecipare ogni domenica alla Messa per nutrirci di te, che sei l'agnello immolato per la nostra salvezza.

La vita cristiana, carissimi, non è un gioco da bambini, ma è una testimonianza della verità del Vangelo a cui dobbiamo tener fede nel mondo d'oggi.

Buona giornata.

sr M. Margherita

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