San Biagio, vescovo e martire, che in quanto cristiano subì a Sivas nell’antica Armenia il martirio sotto l’imperatore Licinio.
Come mi dimostri che mi ami, se non col pascere le mie pecorelle? Che cosa mi stai per dare, amandomi, quando tutto aspetti da me? Dunque tu devi esprimermi il tuo amore col pascere le mie pecorelle.
Questo una, due, tre volte: «Mi vuoi bene? – Ti voglio bene. – Pasci le mie pecorelle» (Gv 21, 16). Rinnegò tre volte per paura, ma confessò tre volte con amore.
Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo
Mc 6, 1-6
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore.

Gesù scandalizza i suoi compaesani di Nazareth.
Quelli che sono dei nostri paesi, noi abbiamo la presunzione di conoscerli già. Così questi abitanti di Nazareth, che non riescono a credere ai miracoli e alla parola potente di Gesù.
Nessuno è profeta in patria: è proprio vero!
Gesù, insegnaci l'umiltà di chi dice "non ti conosco ancora abbastanza, voglio conoscerti di più!".
sr M. Angela
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