Beata Chiara Luce Badano Giovane laica focolarina - Sassello, Savona, 29 ottobre 1971 – 7 ottobre 1990
Visse a Sassello con il padre Ruggero, camionista, e la madre Maria Teresa, casalinga. Volitiva, tenace, altruista, di lineamenti fini, snella, grandi occhi limpidi, sorriso aperto, ama la neve e il mare, pratica molti sport. Ha un debole per le persone anziane che copre di attenzioni. A nove anni conosce i ‘Focolarini’ di Chiara Lubich ed entra a fare parte dei ‘Gen’. Dai suoi quaderni traspare la gioia e lo stupore nello scoprire la vita. Terminate le medie a Sassello si trasferisce a Savona dove frequenta il liceo classico. A sedici anni, durante una partita a tennis, avverte i primi lancinanti dolori ad una spalla: callo osseo la prima diagnosi, osteosarcoma dopo analisi più approfondite. Inutili interventi alla spina dorsale, chemioterapia, spasmi, paralisi alle gambe. Rifiuta la morfina che le toglierebbe lucidità. Si informa di tutto, non perde mai il suo abituale sorriso. Alcuni medici, non praticanti, si riavvicinano a Dio. La sua cameretta, in ospedale prima e a casa poi, diventa una piccola chiesa, luogo di incontro e di apostolato: "L’importante è fare la volontà di Dio...è stare al suo gioco...Un altro mondo mi attende...Mi sento avvolta in uno splendido disegno che, a poco a poco, mi si svela...Mi piaceva tanto andare in bicicletta e Dio mi ha tolto le gambe, ma mi ha dato le ali..." Chiara Lubich, che la seguirà da vicino, durante tutta la malattia, in un’affettuosa lettera le pone il soprannome di ‘Luce’. Negli ultimi giorni, Chiara non riesce quasi più a parlare, ma vuole prepararsi all’incontro con ‘lo Sposo’ e si sceglie l’abito bianco, molto semplice, con una fascia rosa. Spiega anche alla mamma come dovrà essere pettinata e con quali fiori dovrà essere addobbata la chiesa; suggerisce i canti e le letture della Messa. Vuole che il rito sia una festa. Le ultime sue parole: "Mamma sii felice, perché io lo sono. Ciao!". Muore all’alba del 7 ottobre 1990. Dichiarata “Venerabile” il 3 luglio 2008, è stata beatificata il 25 settembre 2010. La sua memoria liturgica è stata fissata al 29 ottobre, ricorrenza genetliaca, mentre il Martirologio Romano considera dies natalis il 7 ottobre, giorno della nascita al Cielo.
Lc 13, 18-21 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Parola del Signore.
Il granello di senape e il lievito.
Il regno di Dio è simile a un granello di senape che un uomo prese e gettò in terra...
Il regno di Dio è simile al lievito che una donna prese e mescolò insieme a tre misure di farina...
Seme e lievito lavorano nascosti... L’oscurità e la piccolezza non sono di ostacolo allo sviluppo e alla crescita. Il regno di Dio è Dio stesso. Il seme gettato in terra è Cristo Gesù fatto uomo, morto e risorto... è cresciuto come un virgulto e come una radice in terra arida (Is 53).
Queste due parabole sono un richiamo all’umiltà e alla piccolezza... Hanno lo scopo di mettere in risalto la crescita e di spronare il credente a una fede matura. La fede è un cammino verso Dio. Il regno di Dio contro ogni apparenza esteriore cresce, e come il granello di senape mette rami e fruttifica. Alla sua ombra si rifugiano i popoli... Il lievito mescolato alla farina porta tutto a fermentazione.
Anche la Chiesa, inaugurata da Cristo è regno di Dio. È estesa da un confine all’altro del mondo. La sua predicazione non è umana, ma è divina. La buona notizia=il Vangelo porta alla salvezza... Tutti possono affidarsi alla sua Parola. Ogni credente è un piccolo seme gettato nel campo della Chiesa e attraverso il Battesimo e gli altri sacramenti, la vita di grazia si sviluppa e cresce nella fede e nelle opere di bene...
Anche l’uomo è così piccolo, come un seme, di fronte all’immensità dell’universo che gli sta intorno. La Chiesa è sempre in gestazione è sempre in parto, donando nuovi figli al regno di Dio...
Anche la Chiesa invita all’umiltà, alla semplicità e al pentimento in questo tempo segnato da egoismo, da abusi, dal desiderio sfrenato di potere, di ricchezza...
La fede ci assicura che il regno di Dio è già presente sulla terra... ma noi continuiamo a pregare: Signore venga il tuo regno, noi ti chiediamo!
Sr M. Consolata
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