Festa dei Santi Innocenti martiri, i bambini che a Betlemme di Giuda furono uccisi dall'empio re Erode, perchè insieme ad essi morisse il bambino Gsù che i magi avevano adorato, onorati come martiri fin dai primi secoli e primizia di tutti coloro che avrebbero versato il loro sangue per Dio e per l'Agnello.
Che cosa temi, o Erode, ora che hai sentito che è nato il Re? Cristo non è venuto per detronizzarti, ma per vincere il demonio.
dai Discorsi di san Quodvultdeus, vescovo
Mt 2,13-18 Dal Vangelo secondo Matteo
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall'Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».
Parola del Signore.
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto.
…Erode mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù. Mt 2,14.16
Siamo nel tempo di Natale. Il mistero del Natale è un mistero che tocca profondamente la nostra vita: Dio si fa bambino per noi. Ogni uomo, ogni donna, di ogni tempo, che lo sappia o no, riceve da questa nascita la possibilità di una vita nuova. Scriveva Papa Francesco in Evangelii gaudium, citando sant’Ireneo: «Cristo, nella sua venuta, ha portato con sé ogni novità» (EG 11).
Il Vangelo di questa festa liturgica ci parla di Giuseppe, che avvertito in sogno da un angelo, obbedisce docilmente al messaggio ricevuto: «Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto». Giuseppe si fida di Dio. La sua vita è un avanzare nella docilità. C’è Qualcuno di più grande che guida il nostro cammino, Giuseppe ci crede e vive di questa fiducia che rinnova ogni giorno. La fede non rende tutto semplice, dà orientamento alla nostra vita e vigore ai nostri passi anche in tempi difficili. Come era stato per gli antichi patriarchi: «per fede trovarono forza dalla loro debolezza» (Eb 11, 34). E così facendo mette in salvo Gesù e sua madre. Questa vicenda ci presenta una storia molto simile a quella di tanti nostri fratelli e sorelle che oggi cercano rifugio in un paese a loro straniero.
Gesù, Colui che salva, è salvato da un avvertimento del cielo, ma altri bambini innocenti moriranno per la crudeltà di Erode. Egli aveva paura che qualcuno attentasse al suo trono, al suo potere di sovrano. Quante madri hanno pianto in quel tempo. Le antiche profezie lo avevano predetto: «Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».
Questa festa, questa data mi suggerisce una riflessione. Alcune date del calendario ci ricordano momenti importanti che hanno segnato la nostra vita e così siamo aiutati a scoprire che i Santi accompagnano veramente il nostro cammino e diventano per noi compagni di viaggio e intercessori di grazie. «Non siamo soli, siamo circondati, condotti e guidati dagli amici di Dio…» ci ricordava Benedetto XVI all’inizio del suo pontificato e aggiungeva: «La schiera dei santi di Dio mi protegge, mi sostiene e mi porta». Anche i Santi Innocenti martiri, celebrati dalla Chiesa oggi, in questa data dell’ottava di Natale, fanno parte di questa schiera innumerevole che ci accompagna.
Sr. Chiara
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