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28 agosto 2024 - mercoledì della XXI settimana del T.O.

Memoria di sant’Agostino, vescovo e insigne dottore della Chiesa: convertito alla fede cattolica dopo una adolescenza inquieta nei princípi e nei costumi, fu battezzato a Milano da sant’Ambrogio e, tornato in patria, condusse con alcuni amici vita ascetica, dedita a Dio e allo studio delle Scritture. Eletto poi vescovo di Ippona in Africa, nell’odierna Algeria, fu per trentaquattro anni maestro del suo gregge, che istruì con sermoni e numerosi scritti, con i quali combatté anche strenuamente contro gli errori

del suo tempo o espose con sapienza la retta fede.


Entrai e vidi con l’occhio dell’anima mia, qualunque esso potesse essere, una luce inalterabile sopra il mio stesso sguardo interiore e sopra la mia intelligenza.

Dalle «Confessioni» di sant’Agostino, vescovo



Mt 23, 27-32

Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all'esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all'esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.


Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: "Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti". Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».




Parola del Signore.


Gesù parlò ... Guai a voi ...

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti…. L'ipocrita è un uomo che recita. Ama la pubblicità, apparire, si compiace dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze. Ogni suo gesto ha il solo scopo di attirare l'attenzione su di sé. Così anche voi, ci mette in guardia Gesù: all’esterno apparite giusti e amabili davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità (cfr. Mt 23,28).

L’ipocrisia è l’esatto contrario dell’amore: infatti, anche se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe (cfr. 1Cor 13,2-3).

E poi, diciamocelo: questi “guai” che Gesù ripete per ben sette volte in questo lungo discorso, ci suonano un po’ minacciosi: Guai a voi…. E già vediamo il dito del giudice severo puntato contro di noi. Ma in realtà, Gesù ci vuole stimolare ad una sana autocritica, ad una maggiore coerenza ed autenticità, per capire dove stiamo veramente andando, chi o cosa stiamo cercando. Ci vuole aiutare a fare unità dentro di noi. Certo, sul momento, la correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati. (Eb 12,11).

Signore Gesù, aiutaci a lasciarci plasmare da te per diventare come tu ci vuoi.

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