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27 agosto 2024 - martedì della XXI settimana del T.O.

Memoria di santa Monica, che, data ancora giovinetta in matrimonio a Patrizio, generò dei figli, tra i quali Agostino, per la cui conversione molte lacrime versò e molte preghiere rivolse a Dio, e, anelando profondamente al cielo, lasciò questa vita a Ostia nel Lazio, mentre era sulla via del ritorno in Africa.


Tuttavia, Signore, tu sai che in quel giorno, mentrecosì parlavamo e, tra una parola e l’altra, questo mondo con tutti i suoi piaceri perdeva ai nostri occhi ogni suo richiamo, mia madre mi disse: «Figlio, quanto a me non trovo ormai più alcuna attrattiva

per questa vita...

Dalle «Confessioni» di sant’Agostino, vescovo




Mt 23, 23-26

Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, Gesù parlò dicendo:

«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull'anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, ma all'interno sono pieni di avidità e d'intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi pulito!».


Parola del Signore.


la decima sulla menta ...

Oggi come in ogni tempo le parole di Gesù sono davvero una lama che penetra nel profondo del nostro cuore e se vogliamo possono essere un ponte verso la libertà. Chi di noi non ha visto almeno una volta le maschere del Carnevale di Venezia, maschere molto belle, preziose, opere d’arte eppure per belle che siano nascondono la vera bellezza che è il nostro volto quando riflette il nostro cuore.

Gesù è un pò arrabbiato in questo passo del Vangelo perché ci vuole tanto bene e come una mamma non può vedere i suoi piccoli con la faccia sporca così ci invita caldamente a “pulirci”. E non solo pulire l’interno cioè liberare il nostro cuore da tutto ciò che è spazzatura e lo deturpa ma anche l’esteriore sia riflesso di questa bellezza interiore.

Oggi si ricorda S. Monica, la mamma di S. Agostino che non si è lasciata illudere dalla bellezza della carriera del figlio avvocato diremmo oggi ma ha pregato per lui che scoprisse la vera bellezza del suo cuore.

Questi “guai” non sono una minaccia ma un rimprovero accorato per farci comprendere a quale libertà siamo “amati”, quella di essere accolti così come siamo. Rischiamo di perdere la nostra più profonda identità e per questo siamo esortati a non preoccuparci troppo dell’abito che indossiamo ma di chi siamo. Rischiamo di vivere un perenne Carnevale in cui mascheriamo noi stessi a tal punto da non essere più capaci di riconoscerci e in qualche modo invitiamo anche chi ci sta accanto a farlo.

Abbiamo il coraggio di lasciare le maschere e saremo molto più belli!

S. Monica prega per noi.

Sr. M. Patrizia

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