Memoria dei santi Timoteo e Tito, vescovi, che, discepoli di san Paolo Apostolo e suoi collaboratori nel ministero, furono l’uno a capo della Chiesa di Efeso, l’altro di quella di Creta; ad essi sono indirizzate le Lettere dalle sapienti raccomandazioni per l’istruzione dei pastori e dei fedeli.
Ora, poiché viene presentata a tutti la medesima corona di gloria, cerchiamo tutti di diventare degni di quei beni che sono stati promessi.
Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
Lc 10,1-9
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio"».
Parola del Signore.
Oggi ricordiamo i santi Timoteo e Tito, amici e collaboratori di San Paolo nella missione. Per questo leggiamo dal Vangelo di Luca, un brano con titolo: Missione dei settantadue discepoli. Nel brano, san Luca ci racconta di come Gesù mandava ad annunciare il Vangelo, non solo gli apostoli, ma anche i 72 discepoli in ogni luogo o città dove stava per recarsi.
Sono tante le istruzioni che Gesù da ai discepoli in questo brano.
Io mi fermerei solo sull’ultima: Gesù dice «quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro “È vicino il regno di Dio”». Letteralmente sarebbe: “si è avvicinato fino a voi il regno di Dio”.
Cosa significa? È tutto qui l’annuncio? È questa la buona notizia?
Noi non possiamo fare nessun passo verso il cielo! Il Regno di Dio è la presenza di Dio tra di noi e il fatto che si è avvicinato, vuol dire che non dobbiamo fare sforzi sovraumani per arrivare a Chi non sappiamo e non possiamo raggiungere.
La buona notizia è che Dio si è fatto vicino! Come abbiamo visto nel Natale, Gesù si è incarnato nelle nostre povertà e ricchezze umane, nelle relazioni a volte difficili, nelle mancanze di lavoro, tra le persone malate e umane: anche Gesù aveva bisogno di mangiare e di dormire, si stancava come ognuno di noi.
Però Gesù non è soltanto uomo: la sua divinità è fonte di guarigione per tutte le ferite del peccato, la malattia, la divisione, la guerra, la morte, che la natura ha ereditato con il peccato.
Questa è davvero la buona notizia che siamo tutti invitati a portare nel mondo: in Gesù Dio si è avvicinato a noi, non siamo mai più soli nei nostri guai. Deo gratias!
Buona giornata!
Sr M.Chiara
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