A Torino, san Massimo, primo vescovo di questa sede, che con la sua parola di padre chiamò folle di pagani alla fede di Cristo e le guidò con la celeste dottrina al premio della salvezza.
Anche voi, o fratelli, sapete che, da quando venni ad abitare tra voi, non cessai di ricordare a tutti i comandamenti del Signore, inculcandovi gli ordini divini con esortazioni o con rimproveri, così da essere padre buono ai più, ad alcuni invece severo maestro. S'è rallegrato di avermi padre chiunque ha volentieri accolto le mie parole; mi ha sentito severo maestro chi ebbe la coscienza frustata dalla mia predicazione
Dai Sermoni di san Massimo di Torino, vescovo
Mt 8, 1-4
Dal Vangelo secondo Matteo
Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
Parola del Signore.
Nella lettura di questo Vangelo mi colpiscono sempre le parole con cui il lebbroso chiede al Signore Gesù la guarigione: "Se tu vuoi, puoi". Mi sembra che punti dritto al Cuore del Signore, facendo leva sulla sua bontà, quasi per sfidarla: vediamo se la tua bontà è grande quanto il tuo potere! Era convinzione, in quel tempo, che solo Dio potesse guarire un uomo dalla lebbra, perciò per un lebbroso rivolgersi a Gesù era un atto di fede nella sua Persona divina; ma questo lebbroso confida non solo nella sua potenza divina, ma nella bontà misericordiosa del Signore e ne ottiene una pronta risposta: "lo voglio, sii sanato!". Ognuno di noi riconosce, almeno nel segreto del proprio cuore, di soffrire a causa di qualche "lebbra" fisica o spirituale e di avere bisogno di una guarigione e purificazione che non è in suo potere realizzare. Soprattutto sappiamo che non è in nostro potere ristabilire la nostra relazione con Dio cancellando il nostro peccato. Un sacerdote commentava: "vedo in questo miracolo l'immagine del Sacramento della Riconciliazione, che è un offrirsi alla volontà di Dio perché rettifichi la nostra". Dio è sempre disposto a concederci il dono della conversione del cuore, ma a volte attende che glielo chiediamo e nel sacramento della Riconciliazione egli ce la concede nel Sangue di Cristo, effuso mediante le parole del sacerdote che ci assolve. Penso a volte che non so rallegrarmi con tutto il cuore per quanto mi viene concesso nella Confessione e cerco di ravvivare la mia fede in quanto lì avviene. La preghiera del lebbroso mi sembra anche un'immagine della preghiera sincera, in cui ci doniamo alla volontà divina, ci mettiamo a sua disposizione per vivere con la sua guida e secondo i suoi desideri le esperienze della nostra vita e trarne un frutto di santificazione.
Chiediamo oggi alla regina della Pace di intercedere per la guarigione e la pace del cuore nostra e di tutti gli uomini e preghiamo con santa Faustina: "Mio Dio la tua santa volontà è il mio nutrimento. Il mio amore per te consiste nel fare la tua volontà. Fa' o Signore che lo sguardo della mia anima sia sempre rivolto alla tua volontà per avere il tuo compiacimento".
Sr. Maria Daniela
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