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Immagine del redattoreComunità Monastero Adoratrici

24 luglio 2024 - mercoledì della 16a settimana del T.O.

Youssef (Bekaa Kafra, Libano, 8 maggio 1828 - Annaya, 24 dicembre 1898), di famiglia profondamente cristiana, prese il nome di Charbel (o Sarbel) in onore di un antico martire antiocheno. Ordinato presbitero, si dedicò all'ascesi eremitica, suscitando devozione tra il popolo con il suo esempio di vita. Membro della Chiesa maronita, rifulge come «simbolo dell'unione fra Oriente e Occidente» (san Paolo VI).


O Dio, che hai chiamato il santo presbitero Charbel [Makhlūf] al singolare combattimento della vita eremitica e lo hai colmato di ogni dono di pietà, fa’ che, associati alla passione del Signore, possiamo aver parte con lui nel regno dei cieli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.





Mt 13, 1-9

Dal Vangelo secondo Matteo


Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.

 Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un'altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».


Parola del Signore.



Ecco, il seminatore uscì a seminare.

Penso che il Vangelo che oggi San Matteo ci propone, sia molto conosciuto.

Strano è questo seminatore che ogni giorno esce per seminare. Non cambia mai... anche se vede che siamo distratti e combiniamo guai anzichè portare buone spighe e buon grano, continua ad avere pazienza.

Davvero il nostro Dio e Signore è paziente, è lento all'ira e grande nell'amore.

Questa pazienza è davvero molto difficile per noi uomini e donne di oggi, lontani dal mondo agricolo di un tempo.

Per gli ascoltatori di Gesù era normale pensare che una volta seminato, bisogna dare tempo al seme perchè germogli e poi cresca e produca. Nel nostro tempo non è così semplice accettare questo spreco di tempo.

E il Padre è davvero paziente: con te, con me e con tutti... e a forza di seminare, troverà quel centimetro quadrato di terra buona che porta frutti... anche in me.

Deo gratias! Buona giornata

sr M. Chiara

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