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24 agosto - lunedì della XXI settimana del T.O.

Festa di san Bartolomeo Apostolo, comunemente identificato con Natanaele. Nato a Cana di Galilea, fu condotto da Filippo a Cristo Gesù presso il Giordano e il Signore lo chiamò poi a seguirlo, aggregandolo ai Dodici. Dopo l’Ascensione del Signore si tramanda che abbia predicato il Vangelo del Signore in India, dove sarebbe stato coronato dal martirio.


Molti hanno tentato di sopprimere il nome del Crocifisso, ma hanno ottenuto l’effetto contrario. Questo nome rifiorì sempre di più e si sviluppò con progresso crescente.

I nemici invece sono periti e caduti in rovina. Erano vivi che facevano guerra a un morto, e ciononostante non l’hanno potuto vincere. Perciò quando un pagano dice a un cristiano che è fuori della vita, dice una stoltezza.

Dalle «Omelie sulla prima lettera ai Corinzi» di san Giovanni Crisostomo, vescovo




Gv 1, 45-51 Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».

Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l'albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».

Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo».


Parola del Signore.

... Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità ...

S’impara a diventare uomini vivendo accanto a uomini che lo siano davvero. Abbiamo un grande bisogno di persone che vivano la loro vita con costanza e con gioia. Ma questa è una difficoltà con cui dobbiamo fare i conti: la cultura di oggi ci propone tante celebrità povere di umanità e pochi testimoni.

Il Vangelo di oggi ci dice che per seguire Gesù, gli indugi e i compromessi devono cambiare strada. Anzi, quando lo incontri diventi tu stesso testimone, perché ne resti talmente affascinato che non puoi non dirlo agli altri. È l’esperienza di Filippo con Natanaele: guarda che abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, il figlio di Giuseppe di Nazareth! (v.45)

Si diventa cristiani allora non solo di nome, ma anche testimoni. Questa testimonianza ha portato molti ad affrontare il martirio, come una manifestazione di amore a Lui. Amo tanto Dio che non posso più vivere come prima, non posso amare Dio e donare gratuitamente la morte al mio fratello, umiliarlo, fargli lo sgambetto sul posto di lavoro, o vivere come se non ci fosse.

Al contrario, andando “a bottega” da Gesù, imparando la sua arte che è quella della carità, lasciandosi trasformare dalla sua Parola, dalla sua bellezza e dai suoi sentimenti, diventiamo uomini "di valore"! E se qualcuno, anche solo per curiosità, potrebbe chiederci: Ma chi è il tuo Maestro? Noi possiamo rispondere: Vieni e vedi!

Buona giornata,

sr. M. Barbara

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