Memoria di Santa Cecilia, vergine e martire
Il culto di santa Cecilia, da cui prende il nome la basilica innalzata a Roma nel secolo V, si diffuse dappertutto, prendendo l’avvio da una «passione» nella quale ella viene esaltata come esempio perfettissimo di donna cristiana, che abbracciò la verginità e sostenne il martirio per amore di Cristo.
Il giubilo è quella melodia, con la quale il cuore effonde quanto non gli riesce di esprimere a parole. E verso chi è più giusto elevare questo canto di giubilo,
se non verso l’ineffabile Dio?
Dal «Commento sui salmi» di sant’Agostino, vescovo
Lc 19, 45-48 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: "La mia casa sarà casa di preghiera". Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell'ascoltarlo.
Parola del Signore
Oggi il Vangelo ci parla di Gesù che, entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori dicendo: La mia casa sarà casa di preghiera. E tutto il popolo pendeva dalle sue labbra. Ecco, entrava nel tempio Gesù, con l’invito al mistero e il richiamo al trascendente. La lettera agli Ebrei dice che Gesù è colui che sempre vive per intercedere per noi con la sua preghiera. Infatti, Gesù è apparso per annullare il peccato e offrire se stesso in sacrificio. Gesù pregava sempre. Pregava nel tempio, pregava sulla montagna, pregava sulla croce e oggi prega per noi. Quando io penso alla mia preghiera di intercessione, mi confondo dicendo: questa mia preghiera è un piccolo rigagnolo d’acqua, che però va a finire nel grande fiume della preghiera della Chiesa, la quale termina nel mare della preghiera di Gesù .E anche nel canto, perché oggi è Santa Cecilia, che cantava anche nel martirio.
Sr. M. del Buon Consiglio
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