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Immagine del redattoreComunità Monastero Adoratrici

2 maggio 2023 - martedì della 4a settimana di Pasqua

Ad Asti, san Secondo, martire.


 

Gv 17,11-19


In quel tempo, Gesù, sollevati gli occhi al cielo, pregò dicendo "Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.

Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.

Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità".


Parola del Signore.


Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non  credettero.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora".

Oggi nella diocesi di Asti facciamo memoria del patrono san Secondo, soldato romano martirizzato nei primi secoli. Non sappiamo dal punto di vista storico quali furono i sentimenti di san Secondo nel momento decisivo della sua vita, ma nell'unione col Signore Gesù non possono essere stati molto diversi dai suoi. Perciò il Vangelo di oggi riporta un passo tratto dalla preghiera sacerdotale di Gesù, la preghiera che secondo l'evangelista Giovanni, esprime i sentimenti di Gesù prima del suo martirio: "Io ho dato loro la gloria che tu mi hai dato perché essi siano uno come noi siamo uno". Gesù con il sacrifico della sua vita, è diventato per ogni uomo il ponte che attraversa l'abisso incommensurabile tra Dio e noi. Vuole darci la sua "gloria", cioè farci sperimentare la bellezza e la gioia di non essere più soli, ma di avere un Padre e di vivere nell'unità con tutti i suoi figli. Questo dono spirituale diventa molto concreto nella nostra vita e ci rende possibile un salto di qualità nell'amore, nel dono di noi stessi: superare noi stessi, il nostro egoismo, la nostra grettezza diventa possibile anche a noi, uomini e donne del 2023 perché Dio non si è stancato di noi e sempre è pronto a colmarci di grazia.

Ha scritto una mistica contemporanea: "Si accede al dono di Dio grazie alla trasparenza del Signore Gesù. Se egli non fosse trasparente formerebbe una barriera, un ostacolo, ma egli è pura apertura, passaggio assoluto. E poiché lo è, ci ha amato prima che noi lo amassimo" (Adrienne von Speyr).

Ringraziamo Dio per il dono della fede che è giunto fino a noi attraverso l'offerta della vita compiuta da tanti martiri, da san Secondo nella terra astigiana, e

chiediamo anche per noi di poter crescere nell'amore in modo che la nostra vita si realizzi nella luce del dono di noi stessi, che è sempre prezioso agli occhi di Dio, per quanto possa sfuggire allo sguardo degli altri e a volte al nostro stesso sguardo.

sr Maria Daniela

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