Lc 8, 16-18
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c'è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».
Parola del Signore.
Il Vangelo di oggi ci invita a irradiare la luce che è Gesù stesso e il suo Vangelo. Gesù come luce è venuto nel mondo e la sua presenza deve irradiarsi come luce nella vita di quanti credono in Lui, trasformare il loro modo di amare, di soffrire e di stare con gli altri. Il cuore di ognuno di noi è una lampada che il Signore accende infondendoci la sicurezza di essere amati gratuitamente da Lui, di essere perdonati e avvolti dalla sua misericordia e invitandoci alla conversione, a svelare davanti a Lui tutti i segreti del nostro cuore, a purificare le nostre intenzioni e i nostri desideri alla luce del suo amore. Questo lavorio interiore rende la nostra vita feconda e ci porta a entrare nell'intimità del Signore. Ogni rapporto di amicizia va coltivato, così anche il rapporto con il Signore Gesù, nostro vero amico. Così "a chi ha sarà dato": a chi coltiva l'amicizia con Dio sarà data sempre più gioia. Trovo molto belle le parole di sr Maria della Trinità, clarissa di Gerusalemme morta nel 1942, che ha lasciato questo commento: "Quando un'anima trova della gioia in ciò che il Signore le dà Egli aumenta questa gioia. Essa approfondisce il dono del Signore e scopre con meraviglia che il Signore le ha dato più di quanto sembrava. Ma quando un'anima non sa accontentarsi del poco che il Signore le dà, invano lo cerca altrove. E' uno dei segreti delle consolazioni interiori: "sarà dato a chi ha".
Come dice la prima lettura dal libro dei Proverbi: "Agli umili il Signore concede la sua benevolenza".
sr Maria Daniela
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