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Immagine del redattoreComunità Monastero Adoratrici

19 aprile 2024 - venerdì della 3a settimana del Tempo di Pasqua

Gv 6, 52-59

Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».

Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.

 Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

 Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.


Parola del Signore.

Lode a Te o Cristo.



Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno".

Gesù ha sottolineato vigorosamente il valore del nutrimento. Infatti dice Papa Francesco "Nutrirci di quel pane di vita significa entrare in sintonia con il cuore di Cristo, assimilare le sue scelte, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. Significa entrare in un dinamismo di amore e diventare persone di pace, persone di perdono, di riconciliazione, di condivisione solidale. Le stesse cose che Gesù ha fatto".

Proprio la sua umanità dona all'uomo (di ogni tempo) ciò di cui tutto è segno!

Dio stesso come dono di sè. Per questo prendiamo ogni bricciola di pane ogni realtà, per piccola che sia come segno d'amore del Padre, rendiamo grazie a lui e condividiamo con i fratelli facendo circolare in tutto e per tutti la vita del Figlio.

L'eucaristia è davvero salvezza nostra e del mondo intero. Ciò che non è oggetto di eucaristia è morto e infetto di morte.

Proprio con la comunione al corpo e al sangue di Cristo è seminato in noi il germe della risurrezione che porterà il suo frutto più maturo nell'ultimo giorno.

sr M. Margherita

 

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