Mc 2, 18-22 Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
Parola del Signore.
Quando leggo questo brano, mi vengono davanti agli occhi gli otri, che vengono scelti per contenere il vino nuovo, frizzante, esuberante, proprio perché sono elastici, vi si adattano bene. Se fossero giare di pietra, rigide, ottuse, lo farebbero scoppiare. Gesù ama parlare con immagini, per parlare direttamente al cuore, in modo semplice. Anche a me, anche a noi, viene chiesto di essere sufficientemente elastica da accogliere il vino nuovo della sua Parola, della sua Misericordia, della sua Bontà e non fermarmi ai miei rigidi schemi, nei quali cerco sempre di ingabbiare la vita e le situazioni. Oggi inizia la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, che si concluderà il 25 gennaio, festa della vocazione di Paolo. E’ una settimana intensa di preghiera, perché veramente possiamo fare dei passi concreti verso l’unità, grati di quelli che già sono stati fatti in questo senso. Papa Francesco ha dedicato l’ultimo capitolo della sua recente Enciclica proprio al servizio che le religioni possono offrire alla fraternità nel mondo. Scrive: “Chiediamo a Dio di rafforzare l’unità nella Chiesa, unità arricchita da diversità che si riconciliano per l’azione dello Spirito Santo. Infatti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo(1Cor 12,13), dove ciascuno dà il suo apporto peculiare. … E’ urgente inoltre continuare a dare testimonianza di un cammino di incontro tra le diverse confessioni cristiane. Non possiamo dimenticare il desiderio espresso da Gesù: che tutti siano una sola cosa (Gv 17,21). Ascoltando il suo invito, riconosciamo con dolore che al processo di globalizzazione manca ancora il contributo profetico e spirituale dell’unità tra tutti i cristiani. Ciò nonostante, pur essendo ancora in cammino verso la piena comunione, abbiamo sin d’ora il dovere di offrire una testimonianza comune all’amore di Dio verso tutti, collaborando nel servizio all’umanità”. (Fratelli tutti, 280)
sr Anna Maria
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