top of page

17 aprile 2024 - mercoledì della 3a settimana del Tempo di Pasqua

Gv 6, 22-29

Dal Vangelo secondo Giovanni


Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, vide che c'era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.

 Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».

Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».

 Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».


Parola del Signore.

Lode a Te o Cristo.


«Rabbì, quando sei venuto qua?».

Essere cacciati fuori (o, purtroppo, anche cacciare fuori) è un’esperienza che ci riguarda tutti. Si comincia da piccoli, quando si distingue fra gli amici e i bambini che, invece, non rientrano nella cerchia, con i quali non si gioca. In passato capitava (forse oggi no) che gli alunni ribelli fossero messi all’angolo o cacciati fuori dall’aula. Sentendo l’espressione cacciare  fuori potrebbero venirci in mente altre varie espressioni di ingiustizia (mobbing, licenziamenti immotivati, discriminazione razziale…). Questo è pensare in grande. In realtà, basta ancor meno per fare sentire una persona cacciata fuori, e quindi non amata. Basta non rivolgerle la parola, per esempio.

C’è Uno, però, che anche quando lo ignoriamo o lo rifiutiamo, non ci caccerà mai. Ce l’ha promesso. Ci lascerà liberi di andarcene, di togliergli la parola, di attaccarlo, persino. Si è lasciato inchiodare su una Croce. Ma ci ha promesso che Lui, invece, non ci caccerà fuori.

Sr. Maria Chiara Amata

Komentarai

Įvertinta 0 iš 5 žvaigždučių.
Kol kas nėra įvertinimų

Pridėti vertinimą
LA NOSTRA RETE

Da quasi 2 secoli Cottolengo assiste in Italia e nel mondo 500 mila pazienti negli ospedali, 5mila bambini nei servizi educativi, più di 5mila disabili, anziani e senza fissa dimora a cui viene data accoglienza e oltre 130mila pasti gratuiti distribuiti.

INDIRIZZO

Monastero Cottolenghino Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Gesù

Via del Santuario, 22

​Pralormo (TO) 10040 Italia

tel 0119481192

adoratrici@gmail.com

Logo Cottolengo

© 2023 Monastero Adoratrici Pralormo

  • Facebook
  • Youtube
bottom of page