Memoria facoltativa della Beata Maria Vergine del Monte Carmelo, dove un tempo il profeta Elia aveva ricondotto il popolo di Israele al culto del Dio vivente e si ritirarono poi degli eremiti in cerca di solitudine, istituendo un Ordine di vita contemplativa sotto il patrocinio della
santa Madre di Dio.
Se dunque di questa opera ineffabile della misericordia divina tanta gioia provano
gli angeli, che sono creature eccelse, quanto dovranno goderne gli uomini, che sono umilissime creature?
Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8, 28-34
Giunto all'altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada. Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?».
A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci a pascolare; e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: «Se ci scacci, mandaci in quella mandria». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti. I mandriani allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio.
Parola del Signore.
Erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto a tormentarci prima del tempo?
Il Buon pastore, pur di salvare le sue pecorelle dalla strada spaziosa e vasta della perdizione, è disposto a passare da quella strada e a perdere la sua vita. È Lui che accetta il “tormento” della sua Passione e morte pur di strappale dal potere delle tenebre. L’Amore misericordioso è sempre in anticipo. “Prima del tempo” infatti il Buon Pastore precede, cammina innanzi al suo gregge per difenderlo e proteggerlo dagli ostacoli, dagli assalti del maligno e per insegnargli la via da seguire.
Il Signore è il mio pastore, nulla manca ad ogni mia attesa, in verdissimi prati mi pasce, mi disseta a placide acque. E’ il ristoro dell’anima mia, in sentieri diritti mi guida, per amore del santo suo nome, dietro lui mi sento sicuro.
“Se il vederti con gli occhi del corpo è di troppo in questa valle oscura, che almeno sempre oda i tuoi passi mentre mi cammini accanto, o compagno di traversata” (D.M. Turoldo)
Maria, la Divina Pastora, come amava chiamarla il nostro caro San Giuseppe Benedetto Cottolengo e che oggi ricordiamo come la Regina del Monte Carmelo, ci aiuti a seguire le orme del Figlio, il Buon Pastore, per giungere alla santa montagna. Deo gratias!
Sr. M. di Gesù Bambino
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