Gv 5, 33-36
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato».
Parola del Signore.
Gesù stesso è la luce del mondo, ma ha voluto farsi precedere da un altro, da Giovanni, del quale nel Vangelo di oggi si dice che era una lampada che arde e risplende.
Gesù è Dio ed avrebbe potuto portare lui stesso l'appello alla conversione, così come avrebbe potuto da solo percorrere le strade della palestina annunciando il regno di Dio. In realtà Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo, sceglie di farsi annunciare da un uomo, Giovanni e di portare l'annuncio di salvezza insieme ad una piccola comunità, quella degli apostoli.
In questo modo vuole rivelarci che Dio non è solitudine, ma comunione.
A noi spetta accogliere questa logica, rallegrandoci non solo alla luce che viene direttamente da Gesu, ma anche alla luce delle lampade che ardono e risplendono, i profeti di ogni tempo.
Credo che oggi Papa Francesco sia una lampada che annuncia la luce di Gesù. Purtroppo non tutti accettano di ralllegrarsi al dono di questa luce.
Preghiamo per lui in questa Novena di Natale e chiediamo allo Spirito Santo di illuminare coloro che non lo accolgono con fede.
Il Natale ormai vicino porti a tutto il mondo, specialmente alle nazioni più sofferenti, luce pace e salvezza.
Sr Maria Bruna
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