16 dicembre 2019 - lunedì 3° settimana di Avvento
Aggiornamento: 1 mar 2020
Oggi inizia la Novena di Natale!
Mt 21, 23-27 Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?». Gesù rispose loro: «Anch'io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch'io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: "Dal cielo", ci risponderà: "Perché allora non gli avete creduto?". Se diciamo: "Dagli uomini", abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
Parola del Signore.

Con quale autorità? A chi interroga Gesù non interessa ottenere una risposta che chiarifichi nero su bianco che Egli è il Messia tanto atteso dal popolo, quanto piuttosto che Lo colga in fallo nel dichiararsi Figlio di Dio. Infatti, la risposta di per sé è lampante: “Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?»”.(Lc 4, 36) “Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi”(Mc 1, 22). A Gesù viene riconosciuta un’autorità, un potere tale perché i prodigi che compie, la Sua Parola, tutto il Suo Essere emanano soprannaturalità, di più, Divinità. Ai capi dei sacerdoti e agli anziani non interessa, a loro infastidisce il Suo riaffermare il primato di Dio, in particolare quando manifesta il Suo santo zelo contro chi ha reso il Tempio, la dimora del Signore, in un covo di traffici umani (Mt 21, 12 - 13). Lui, il Cristo, avrebbe tutti i diritti di chiedere: Con quale autorità? ai capi dei sacerdoti e agli anziani. “Così dice il Signore Dio: «Guai ai pastori d’Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate»” (Ez 34, 2b - 5) .“Dal Signore vi fu dato il potere/ e l’autorità dall’Altissimo;/ egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi:/ pur essendo ministri del suo regno,/ non avete governato rettamente/ né avete osservato la legge/ né vi siete comportati secondo il volere di Dio”. (Sap 6, 3 - 4 ). Tutto questo e altro potrebbe replicare Gesù, senza nemmeno scomporsi. Invece, anche in questa circostanza manifesta la Sua grande carità, poiché, desideroso della conversione di coloro che Gli tendono insidie, non risponde, ma pone loro un quesito per indurli a riflettere. “Per conoscere il Suo potere bisogna prima ascoltare il Battista. Giovanni, come tutti i profeti, annuncia la conversione (3,2). Riconoscere la malvagità delle proprie azioni è la condizione per chiedere e ottenere il perdono. Questo arresta il potere di male, ed è il potere stesso del Figlio dell’uomo – dato agli uomini (9,6) perché si riconcilino e inizino una vita nuova. Tutti gli uomini, con o senza legge, sono peccatori, privi della Gloria (cfr. Rm, 3,23). È necessario ammettere questo per conoscere il potere di Gesù” (Silvano Fausti). L’autorità di Gesù è l’unica desiderabile, perché ben radicata nella Volontà di Dio e nel Suo Amore: convertirci a Cristo significa vincere nella lotta contro il maligno per compartecipare con Lui al Suo Regno: “Al vincitore che custodisce sino alla fine le mie opere/ darò autorità sopra le nazioni:/ le governerà con scettro di ferro,/ come vasi di argilla si frantumeranno,/con la stessa autorità che ho ricevuto dal Padre mio; e a lui darò la stella del mattino.(Ap 2, 26 – 28).
Maria Chiara