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Immagine del redattoreComunità Monastero Adoratrici

15 settembre 2020 - martedì della XXIV settimana del T.O.

Aggiornamento: 15 set 2020

Memoria della beata Maria Vergine Addolorata, che, ai piedi della croce di Gesù, fu associata intimamente e fedelmente alla passione salvifica del Figlio e si presentò come la nuova Eva, perché, come la disobbedienza della prima donna portò alla morte, così la sua mirabile obbedienza porti alla vita.


Una spada ha trapassato veramente la tua anima, o santa Madre nostra! Del resto non avrebbe raggiunto la carne del Figlio se non passando per l’anima della Madre. Certamente dopo che il tuo Gesù, che era di tutti, ma specialmente tuo, era spirato, la lancia crudele non poté arrivare alla sua anima. Quando, infatti, non rispettando neppure la sua morte, gli aprì il costato, ormai non poteva più recare alcun danno al Figlio tuo. Ma a te sì. A te trapassò l’anima.

Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate

o.

Gv 19, 25-27 Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.

Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.

Parola del Signore.

«Donna, ecco tuo figlio!»

“Stavano presso la croce di Gesù sua madre…” Gv 19,25

Questa memoria, che noi celebriamo come festa, risale al secolo XII e man mano ha avuto larga diffusione. Da devozione popolare è diventata una memoria liturgica.

Nel breve ma pregnante brano di Giovanni, Maria ci invita a sostare con Lei presso la croce del Figlio, perché è qui, sotto la croce, che il Figlio le ha affidato ciascuno di noi, ed è in quel momento, in quell’ora, che è iniziata la sua maternità universale. E qui e in quell’ora il Figlio ha chiesto al discepolo prediletto, e in lui a ciascuno di noi, di farle posto nella sua vita.

Perché sotto la croce? Perché in quell’ora, prima di morire e non in un altro momento? Quel gesto, il dono di Maria come Madre, è stato come un testamento, la sua ultima volontà per non lasciarci soli. Gesù, il Figlio di Dio, si è incarnato per noi e, prima di morire per noi, ci ha lasciato come madre sua Madre Maria: ecco un tesoro prezioso, unico per la nostra vita di credenti.

“Stava presso la croce…” cioè continua a stare, e continua a invitarci a sostare con Lei e sempre, in ogni tempo, oggi come allora, si fa vicina a ciascuno, ci sta accanto perché siamo stati affidati a Lei. Lei è presente nella vita di ognuno, ma bisogna amarla per saperlo, bisogna saperlo per gioirne.

A Cana “c’era…” e sotto la croce“stava…”: nei momenti di gioia come in quelli di prova Lei è presente, rimane, non fugge. Resta accanto a noi piccola e grande, umile e forte, fiduciosa e certa. Ella porta con noi il peso delle prove, la solitudine, lo sconforto, la sofferenza. Ella gioisce con noi delle piccole e grandi cose della nostra vita, vuole che la nostra vita sia piena di gioia. Non c’è niente di troppo piccolo per Lei che ha vissuto, nella semplicità del quotidiano, una vicenda unica e irripetibile.

Mi nasce una domanda: come si è preparata a questa maternità universale? A fare posto a tutti noi nel suo cuore? Forse la fiducia che aveva in Dio e nel suo progetto, che si è svelato nei dettagli poco alla volta, l’ha accompagnata passo, passo insieme al dono di una forte fede in Lui. Con la missione si riceve anche il dono necessario per viverla. Scrive il Cardinale Martini, in una Lettera pastorale dedicata a Maria:“La forza dello Spirito, presente in te fin dall’inizio, ti ha sorretto nel momento del buio e dell’apparente sconfitta del tuo Gesù. Tu hai ricevuto il dono di poterti fidare fino in fondo del disegno di Dio e ne hai riconosciuto nel tuo intimo la potenza e la gloria. Tu ci insegni così a credere anche nelle notti della fede. Intercedi per noi, o Madre, perché non ci manchi mai quella consolazione della mente che sostiene la nostra fede e fa sì che da un granello di senapa spunti un albero capace di offrire rifugio agli uccelli del cielo (cfr Mt 13,31-32) (C.M. Martini, La Madonna del Sabato santo, Centro Ambrosiano, 28).

“Nei pericoli, nelle angosce, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria… pregando lei non ti scoraggerai; se lei ti tiene per mano non cadi, se lei ti protegge non temi, se lei ti fa da guida non ti affatichi, se lei ti è favorevole arrivi al porto” (San Bernardo, Omelie in lode della Vergine Maria).

Buona festa dell’Addolorata!

Sr. Chiara

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