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15 marzo 2023 - mercoledì della 3a settimana di Quaresima

Immagine del redattore: Comunità Monastero AdoratriciComunità Monastero Adoratrici

Mt 5, 17-19 Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.

Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».


Parola del Signore.


Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli...

La lettura del Vangelo di oggi fa affiorare nel mio cuore alcuni pensieri che custodisco da molto tempo. Gesù è venuto a dare compimento: Egli non è un'idea ma una Persona piena di amore e il compimento che dà alla legge rivelata nell'Antico Testamento è la sua vita, in cui l'amore si compie con il perdono dei nemici, con l'accoglienza dei peccatori, con la cura per i poveri.

L'osservanza dei minimi precetti mi ricorda l'esperienza di molti santi che per un gesto di carità, anche minimo, in cui hanno superato se stessi, hanno ricevuto grandi grazie. S. Teresa di Gesù Bambino ad esempio, racconta questo episodio come un momento di conversione: "Gesù permise che Papà, stanco dalla Messa di mezzanotte, (era il Natale 1886) provasse un senso di noia vedendo le mie scarpe (piene di piccoli regali) nel camino, e dicesse delle parole che mi ferirono il cuore: «Bene, per fortuna che è l'ultimo anno!...». Io salivo in quel momento la scala per togliermi il cappello; mia sorella, conoscendo la mia sensibilità, e vedendo le lacrime nei miei occhi, ebbe voglia di piangere anche lei, perché mi amava molto, e capiva il mio dispiacere. «Oh, Teresa! - disse -, non discendere, ti farebbe troppa pena guardare subito nelle tue scarpe». Ma Teresa non era più la stessa, Gesù le aveva cambiato il cuore! Reprimendo le lacrime, discesi rapidamente la scala, e comprimendo i battiti del cuore presi le scarpe, le posai dinanzi a Papà, e tirai fuori gioiosamente tutti gli oggetti, con l'aria beata di una regina. Papà rideva, era ridiventato gaio anche lui, e mia sorella credeva di sognare! Fortunatamente era una dolce realtà, la piccola Teresa aveva ritrovato la forza d'animo che aveva perduta a quattro anni e mezzo, e da ora in poi l'avrebbe conservata per sempre!".

E' un piccolo episodio di vita familiare, ma per il cammino di santità ebbe una grande importanza. Penso che nelle giornate di ciascuno ci siano delle piccole cose che possiamo vivere con un cuore sempre più grande, in modo che anche il nostro amore possa raggiungere piano piano, la misura piena di una vita "compiuta".

sr Maria Daniela

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