Festa della esaltazione della Santa Croce, che, il giorno dopo la dedicazione della basilica della Risurrezione eretta sul sepolcro di Cristo, viene esaltata e onorata come trofeo della sua vittoria pasquale e segno che apparirà in cielo ad annunciare a tutti la
seconda venuta del Signore.
Noi celebriamo la festa della santa croce, per mezzo della quale sono state cacciate le tenebre ed è ritornata la luce. Celebriamo la festa della santa croce, e così, insieme al Crocifisso, veniamo innalzati e sublimati anche noi.
Dai «Discorsi» di sant’Andrea di Creta, vescovo
Gv 3, 13-17
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Parola del Signore.
Solo noi cristiani, discepoli di Gesù, grazie a Lui e in Lui possiamo trovare il senso della festa di oggi. Come facciamo ad esaltare quello che nella storia è stato uno strumento di tortura? Quello che ha lasciato morire in modo altamente crudele il nostro Signore Gesù, il solo Innocente? Lo possiamo fare perché su quella Croce Gesù ha vinto il nostro peccato, ha vinto per sempre le potenze del nemico e ci ha restituito la nostra dignità di figli di Dio. La Croce di Gesù è trono di vittoria, è talamo delle nozze eterne che ha stipulato per la nostra eterna salvezza, è altare su cui possiamo offrire tutto ciò che non capiamo nella nostra vita. Vale la pena ricordare quanto ci disse Papa Francesco, in occasione di questa festa nel 2017. "Queste sono le due tentazioni: un Cristo senza croce, cioè un maestro spirituale che ti porta avanti tranquillo, non ci sono le sofferenze o almeno tu scappi dalle sofferenze e vai». Ma un Cristo senza croce che non è il Signore: è un maestro, niente di più. È quello che, senza saperlo, forse cercava Nicodemo. ... ». «L’altra tentazione è la croce senza Cristo, l’angoscia di rimanere giù, abbassati, col peso del peccato, senza speranza. È una specie di “masochismo” spirituale. Solo la croce, ma senza speranza, senza Cristo. È un mistero di tragedia, no? Possiamo pensare alle tragedie pagane». Ma «la croce è un mistero d’amore, la croce è fedele, la croce è nobile». ... «Oggi possiamo prendere qualche minuto e ognuno farsi la domanda: il Cristo crocifisso, per me, è mistero d’amore? ... Mi lascio portare da questo mistero dell’abbassamento, svuotamento totale e innalzamento del Signore?».
Abbiamo tanti motivi per riflettere e ringraziare il Signore, che non ha rifiutato di subire la morte in Croce per noi!
Sr Anna Maria
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