Mt 5, 17-19
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Parola del Signore.

«Sono venuto a dare pieno compimento»: è in Gesù, infatti, che la Legge trova il suo compimento! «L’amore è la pienezza della Legge» (Rm 13,10) ci dice s. Paolo nella sua lettera ai Romani e Gesù è venuto in mezzo a noi a portare il fuoco della carità.
Questo brano del vangelo di Matteo mi richiama un’altra parola: «Chi è fedele nel poco, è fedele nel molto»: ogni cosa, ogni gesto, ogni azione ha il suo valore e ci prepara a qualcosa di più grande e impegnativo. La vita dell’uomo e della donna si dispiega in anni e gli anni in giorni. Il grande si esprime nel piccolo, il tutto si rivela nel frammento. Il quotidiano dice - desideriamo dica - in cosa crediamo, che cosa tiene in piedi la nostra vita; questo vale per ogni persona, ma soprattutto per il credente, la cui vita non dovrebbe dire meno di quello in cui crede. Ognuno dalla Parola di Dio, e - pensando al Vangelo - dalle parole di Gesù, è invitato e guidato a dare la sua testimonianza.
Nella Sacra Scrittura ogni parola, ogni segno - «non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge» - ha il suo valore. La Sacra Scrittura, letta con fede e amore, ci vuole condurre a una conoscenza sempre più profonda dell’amore del Padre. È così diveniamo più consapevolmente figli nel Figlio amato. Questo, per me, il senso di ciò che Gesù annuncia ai suoi discepoli che, oggi, siamo noi.
Sr. Chiara
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