Lc 11, 37-41 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
Parola del Signore.
L’invito insidioso che il fariseo rivolge a Gesù ricordandogli le norme del buon galateo: mani, coppa, piatto puliti... sono le “abluzioni” dell’ipocrisia. Le mani che hanno guarito gli ammalati, mondato i lebbrosi nel corpo e nello spirito dovevano essere purificate da un rito esterno e formalista. A che serve ricevere l’approvazione degli uomini per ciò che fate e non siete? “Trasgredite la giustizia e l’amore di Dio” pur di salvare la vostra faccia.
La coppa che veniva presentata all’invitato era ben lustra all’esterno, ma “colma di vino drogato” (Sl 74). “Gli diedero da bere vino mescolato con aceto” (Mt 27,34). Ecco l’aperitivo!
Così il piatto pulito all’esterno, ma come dice il Salmista: “Hanno messo nel mio cibo veleno” (Sl 68). Un buon pranzo!
Anche la testa di Giovanni Battista fu presentata su un bel vassoio d’argento, al re Erode... E un Salmo dice ancora: “Si preparano strumenti di morte per uccidere l’innocente”.
Perché Gesù ha accettato l’invito del fariseo? Per smascherare gli “artefici d’inganni” e per istruire i suoi discepoli e metterli in guardia da coloro che si dichiarano “buoni amministratori”, dottori della Legge, perfetti osservanti, ma che all’interno del loro cuore tramano il male. “Stolto! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno?”. Infatti, Signore, “con l’uomo buono Tu sei buono; con l’uomo puro tu sei puro e con il perverso Tu sei astuto” (Sl 17). Tu scruti mente e cuore, Dio giusto! (Ger).
L’invito del fariseo avvenne subito dopo che Gesù rivolse questa ammonizione a quanti lo ascoltavano: “Bada che la luce che è in te non sia tenebra... La lucerna del tuo corpo è l’occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre” (Lc 11,34-35).
Così ci rivolgiamo a Te, Signore, con le stesse parole di Agostino:
«Ma che mancanze possono esserci contro di Te, o Dio incorruttibile? Quali delitti contro di Te, che non puoi essere danneggiato? Tu punisci cose che gli uomini commettono contro se stessi; quando peccano contro di Te, infatti, fanno del male alla loro stessa vita».
Maria, Madre di Misericordia, e sede della Sapienza, prega per noi peccatori e insegnaci a conoscere il senso delle parole di Gesù perché possiamo seguirlo sulla via della verità e della vita.
Sr M. di Gesù Bambino
Kommentare