Lc 17, 11-19 Dal Vangelo secondo Luca
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Parola del Signore
Uno dei dieci lebbrosi guariti da Gesù, dei quali si parla nel Vangelo odierno, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo (Lc 17,15-16): Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore per il tuo amore e la tua fedeltà: hai ascoltato le parole della mia bocca e nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto (cfr. Sl 138,1-3).
Dire “grazie” a Dio è, quindi, riconoscere che Lui compie continuamente meraviglie per ciascuno di noi. Come dice il Salmista: Noi ti rendiamo grazie, o Dio, ti rendiamo grazie: invocando il tuo nome, raccontiamo le tue meraviglie (Sl 75,2).
Egli, infatti, farà tutto per me, per noi, perché misericordioso e pietoso è il Signore, il suo amore è per sempre e ci dona molto più di quanto possiamo domandare o pensare.
Proprio per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di uomini ma qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti (1Tess 2,13).
E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie! (Col 3,15).
sr Marialuisa
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