Memoria di sant'Antonio, sacerdote e dottore della Chiesa, che, nato in Portogallo, già canonico regolare, entrò nell'Ordine dei Minori da poco fondato, per attendere alla diffusione della fede tra le popolazioni dell'Africa, ma esercitò con molto frutto il ministero della predicazione in Italia e in Francia, attirando molti alla vera dottrina; scrisse sermoni imbevuti di dottrina e di finezza di stile e su mandato di san Francesco insegnò la teologia ai suoi confratelli, finché a Padova fece ritorno al Signore.
Dai "Discorsi " di sant' Antonio di Padova, sacerdote.
Chi è pieno di Spirito Santo parla in diverse lingue. Le diverse lingue sono le varie testimonianze su Cristo: così parliamo agli altri di umiltà, di povertà, di pazienza e obbedienza, quando le mostriamo presenti in noi stessi. La predica è efficace, ha una sua eloquenza,quando parlano le opere. Cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché egli maledì il fico, in cui non trovò frutto, ma solo foglie. "Una legge,dice Gregorio si imponga al predicatore:metta in atto ciò che predica". Inutilmente vanta la conoscenza della legge colui che con le opere distrugge la sua dottrina.
Mt 5, 13-16
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Parola del Signore.
Gustate e vedete quanto è buono il Signore (Sl 33,91).
Se il cristiano non gusta e non vede la bontà del signore, come può farla gustare e vedere ai suoi fratelli e alle sue sorelle?
"Abbiate sal ein voi"... Gesù ci invita a dare ragione, con le nostre vite, di quello che gustiamo e vediamo nei suoi gesti, nella sua Parola.
Se riceviamo da Lui la vita come gli diamo testimonianza con la nostra vita? "Colui che abbiamo veduto e sentito lo annunziamo a voi, affinchè anche voi abbiate comunione con noi" (1 Gv 1,3-4 cfr.).
La verifica del gusto, del sapore che trasmettiamo ai nostri fratelli e alle nostre sorelle non sta forse nei fatti, nella verità della vita?
Gesù poi afferma: "Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, nè si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa" (Mt 5,14-16).
E' Gesù la luce del mondo, ha reso partecipi tutti della sua luce, infatti è venuto per fare di tutti noi figli della luce! Tutti siamo portatori di luce se non la oscuriamo con le nostre opere malvagie. Anche le monache di clausura, che molti pensano una vita sprecata, una luce messa sotto il moggio, possono unirsi a tutte le luci del mondo.
La vita nascosta se non cessa di essere in contatto con Lui, Luce vera, può raggiungere coloro che la cercano e ne sono privi.
"Illumina, o luce, questo tuo cieco che siede nelle tenebre e nell'ombra di morte, e dirigi i suoi passi sulla via della pace" (S. Agostino).
sr M. di Gesù Bambino
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