13 gennaio 2023 - venerdì, I settimana T.O.
Sant’Ilario, vescovo e dottore della Chiesa: elevato alla sede di Poitiers in Aquitania, in Francia, sotto l’imperatore Costanzo seguace dell’eresia ariana, difese strenuamente con i suoi scritti la fede nicena sulla Trinità e sulla divinità di Cristo e fu per questo relegato per quattro anni in Frigia; compose anche celeberrimi Commenti ai Salmi e al Vangelo
di Matteo.
Dipende da te concedere l’oggetto della nostra preghiera, essere presente a quanto si
chiede, aprire a chi bussa.
Dal «Trattato sulla Trinità» di sant’Ilario, vescovo
Mc 2, 1-12 Dal Vangelo secondo Marco
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: "Figlio, ti sono perdonati i peccati".
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: "Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?". E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: "Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico "Ti sono perdonati i peccati", oppure dire "Àlzati, prendi la tua barella e cammina"? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te - disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va' a casa tua".
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: "Non abbiamo mai visto nulla di simile!".
Parola del Signore.

Per vivere l'amore è necessario esercitarsi nell'arte del guardare. Arte per la quale l'insegnamento di Gesù è quanto mai prezioso. Gesù è un uomo che ha mostrato una straordinaria capacità di visione, per il bene dell'altro, per la vita e non per la morte. Quante volte nei Vangeli si sottolinea che le azioni di Gesù seguono il suo vedere' "Gesù vide", vide e dunque agì.
C'è una differenza abissale fra lo sguardo dei discepoli sulla folla, che colgono in essa solo distrazione e disturbo, e quello di Gesù, che sente compassione.
La nostra vita interiore deve proprio scegliere fra un rapporto con la storia che determiniamo noi, e lo sguardo di Gesù, con la sua compassione.
Buona giornata,
sr. Barbara