12 maggio 2021 - mercoledì della VI settimana di Pasqua
- Comunità Monastero Adoratrici
- 11 mag 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Gv 16, 12-15
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Parola del Signore.

I discorsi di addio di Gesù nell’ultima cena aprono come una finestra sulla vita intima di Gesù, sul suo essere sempre in continua relazione con il Padre e con lo Spirito Santo.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.(Gv 16, 12-13)
Gesù sa che i discepoli, pur essendo stati in sua compagnia per alcuni anni, non sono ancora in grado di accogliere pienamente il suo messaggio, sa che il loro cuore è ancora chiuso alla comunione fraterna, sa che ambiscono ancora ai primi posti, che si preoccupano di chi deterrà il potere.
Gesù sa che i suoi sono ancora bambini spiritualmente, bisognosi di latte e non ancora in grado di assumere alimento solido come dirà San paolo ai Corinzi nella sua prima lettera.
Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, ma carnali, come a neonati
in Cristo. Vi ho dato da bere latte, non cibo solido, perché non ne eravate ancora capaci. E neanche ora lo siete, perché siete ancora carnali. Dal momento che vi sono tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera umana? (ICor 3,1-3)
Gesù sa che i discepoli hanno bisogno di ricevere il dono dello Spirito, che a sua volta non parlerà da se stesso, ma dirà ciò che ha ascoltato. Vivere della stessa vita di Gesù è ciò a cui siamo invitati, e questa vita è relazione, Gesù da se stesso non fa nulla, Egli vive della relazione con il Padre, che a sua volta non trattiene nulla per se…. Tutto quanto il Padre possiede è mio…
All’interno della Trinità non c’è individualismo, possesso egoistico, ciò che appartiene ad una delle tre persone, viene donata, comunicata alle altre.
Riascolteremo questi versetti del vangelo di Giovanni a Pentecoste. La liturgia ci farà rivivere la discesa dello Spirito, sugli apostoli nel cenacolo. Questo avvenimento non è racchiuso nel passato, oggi, nel 2021, sull’umanità smarrita a causa della pandemia , Gesù invia il Suo Spirito che ci guida alla verità tutta intera, verità che oggi ci dice che siamo amati da Dio, che Dio è Padre e che ci ama, nonostante le nostre resistenze, il nostro non essere in grado di portare il peso del Suo Amore.
sr M. Bruna
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