A Padova, san Leopoldo (Bogdano) da Castronuovo Mandic, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che arse di zelo per l’unità dei cristiani e dedicò tutta la vita al ministero della riconciliazione.
Gv 14,27-31
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Parola del Signore.

Scriveva fratel Luc, monaco e medico di Tibhirine: «Il monaco non è uno che converte, è un testimone. La sua testimonianza è efficace, ma di questa efficacia egli non si preoccupa, non la cerca. Non testimonia, è testimone per il fatto stesso che egli è ciò che è.».
Realizzando la pace in sé, si realizza la pace nel mondo. È dentro di sé che si vincono le potenze delle tenebre che percorrono in lungo e in largo il mondo e lo dominano.
La pace che Gesù lascia ai suoi discepoli, non è come quella del mondo, perché è la SUA PACE.
Se Gesù insiste sul dono della pace perché sa bene che ne abbiamo bisogno. Essa è la forza per vincere la paura e ogni ostacolo. Essa è un dono da conservare e da costruire donandola, come Gesù.
Il nostro cuore ha una sete enorme di pace, di amore, e a volte andiamo ad attingerla in cisterne screpolate. Guardando al Crocifisso, il nostro cuore guarisce. Portiamo i nostri problemi ai suoi piedi e domandiamo a Gesù di effondere su di noi lo Spirito Santo. Certamente non scompariranno subito i problemi, ma Gesù potrà dire: “In questa casa, in questo cuore è entrata la pace.
Buona giornata!
Sr M. Barbara
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