Gv 20, 1-9
Dal Vangelo secondo Giovanni
Dal vangelo secondo Giovanni.
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro:
«Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!» .
Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.
Parola del Signore.
Quando era ancora buio, Maria di Magdala si recò al sepolcro e vide che la pietra era stata tolta. Chissà cosa sarà passato in quegli istanti nel cuore, nella mente dei discepoli …
A che velocità doveva scorrere il sangue nelle loro vene?
Se Gesù non è qui, dov’è?
Solo il discepolo amato, colui che sa di aver avuto una attenzione tutta particolare - e siamo tutti noi -, non vede ma crede. Gesù è vivo, è ancora tra noi, lo possiamo nuovamente incontrare, possiamo ancora lasciarci amare da Lui! Domandiamo, cari amici, che in questa Pasqua il Signore faccia risuscitare le nostre vite, e ci doni quella passione che bruciava nel cuore dei primi discepoli. Vi lascio uno stralcio del discorso di Papa Francesco tenuto il 27 marzo, che sicuramente conoscerete tutti, ma fa tanto bene al cuore rileggerlo.
“L’inizio della fede è saperci bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, da soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca. Come i discepoli sperimenteremo che, con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perché questa è la forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte. Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore mai. Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale”.
Buona Pasqua!
Sr. M. Barbara
“Sono risorto e sono sempre con te” (Ingresso)
“Il mondo è in fiamme. L’incendio potrebbe appiccarsi anche alla nostra casa. Ma al di sopra di tutte le fiamme si erge la Croce che non può essere bruciata”. (S. Teresa Benedetta della Croce)
Come un fuoco divoratore passa questo virus … Tutto il mondo è entrato nel Venerdì santo. Ma oggi Gesù ci dice: I tuoi morti rivivranno, i loro cadaveri risorgeranno, si risveglieranno ed esulteranno quelli che giacciono nella polvere (Is 26,19) Perché io oggi “sono risorto e sono sempre con te”.
Questo è l’annuncio pasquale che colma il cuore di gioia. “Benedici il Signore anima mia, ha strappato dalla fossa la tua vita, della sua grazia e misericordia ti ha incoronato” (Sal 103, 1-4)
Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, il Vivente: giacqui morto … ma ora eccomi vivo per i secoli dei secoli (Ap 1,17b)
“Ogni lingua proclami che Gesù Cristo è Signore a gloria di Dio Padre” (Fil 2,11)
“Se lo Spirito di Colui che risuscitò Gesù da morte abita in voi, colui che risuscitò Cristo … darà la vita anche ai vostri corpi mortali in forza dello Spirito che abita in voi” (Rom 8,11)
“Se siamo morti insieme con Lui, con Lui anche vivremo” (2Tim 3,11)
“Ringraziamo con gioia il Padre che ci ha fatti capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce” (Col 1,12)
“La potenza di Dio è speranza e gioia. Questo è il contenuto redentivo della sua rivelazione nel giorno di Pasqua: la possibilità di cantare l’Alleluia in mezzo a un mondo sul quale grava la pesante ombra della morte. Signore, fa’ risplendere nei nostri giorni il mistero della tua gioia pasquale come un’aurora … Fa’ che attraverso i giorni luminosi e oscuri di questo tempo camminiamo con animo lieto verso la gloria futura” (J. Ratzinger)
Sr. M. Emmanuela
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