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Immagine del redattoreComunità Monastero Adoratrici

11 settembre 2019 - mercoledì XXIII settimana TO

Aggiornamento: 16 feb 2020

Lc 6, 20-26 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Parola del Signore.


Il monte delle beatitudini

Le Beatitudini delineano il Volto del nostro Signore e maestro, il Signore Gesù e sono per noi una via sicura di santità. Ci aprono alla novità di Dio, ci invitano a quella gioia che nessuno può toglierci.

San Luca ne propone quattro: "beati i poveri" è un invito a liberarci dall'avarizia e dall'accumulo dei beni per gioire della Provvidenza.

"Beati coloro che hanno fame di giustizia" è un invito a cercare la volontà di Dio nella nostra vita e a comprometterci a vantaggio degli indifesi.

"Beati coloro che piangono" è un invito a saperci pentire dei nostri errori, vincendo la nostra presunzione e ad avere compassione del dolore altrui.

"Beati i perseguitati" è un riferimento all'attualità: spesso chi testimonia la fede è almeno ridicolizzato, per non parlare dei tanti martiri cruenti e di quelli morali operati con la calunnia. Anche in questi casi la vicinanza di Gesù diventa fonte di gioia.

A chi segue altre strade Gesù dice: "guai": non è una minaccia, ma un lamento e vuole dire: poveretto te, sei un fallito. Con la preghiera e l'augurio di essere pronti per la vita eterna.

sr Maria Daniela



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