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Immagine del redattoreComunità Monastero Adoratrici

10 novembre 2021 - mercoledì XXXII settimana TO

Memoria di san Leone I, papa e dottore della Chiesa: nato in Toscana, fu dapprima a Roma solerte diacono e poi, elevato alla cattedra di Pietro, meritò a buon diritto l'appellativo di Magno sia per aver nutrito il gregge a lui affidato con la sua parola raffinata e saggia, sia per aver sostenuto strenuamente attraverso i suoi legati nel Concilio Ecumenico di Calcedonia la retta dottrina sull'incarnazione di Dio. Riposò nel Signore a Roma, dove in questo giorno fu deposto presso san Pietro.


Tutti quelli che sono rinati in Cristo conseguono dignità regale per il segno della croce. Con l'unzione dello Spirito Santo poi sono consacrati sacerdoti. Non c'é quindi solo quel servizio specifico proprio del nostro ministero, perché tutti i cristiani sono rivestiti di un carisma spirituale e soprannaturale, che li rende partecipi della stirpe regale e dell'ufficio sacerdotale. Non é forse funzione regale il fatto che un'anima, sottomessa a Dio, governi il suo corpo? Non é forse funzione sacerdotale consacrare al Signore una coscienza pura e offrirgli sull'altare del cuore i sacrifici immacolati del nostro culto? Per grazia di Dio queste funzioni sono comuni a tutti.

Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa



Lc 17, 11-19 Dal Vangelo secondo Luca

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.

Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.

Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.

Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Parola del Signore.

... e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo.

La riconoscenza è merce rara, che si trova solo nei cuori nobili. Questa è la prima constatazione che viene in mente leggendo il Vangelo di oggi.

Dieci lebbrosi vengono guariti, e solo uno torna indietro a ringraziare Gesù: è un Samaritano, gente che gli Ebrei disprezzavano.

Gesù gli dice: "La tua fede ti ha salvato". Dunque solo chi ha fede sa veramente ringraziare, prostrarsi ai piedi di Gesù.

Dobbiamo chiederci se in noi predomina la preghiera di richiesta o quella di ringraziamento, di lode, di adorazione.

Signore, fa' che ci ricordiamo di Te non solo quando abbiamo dei problemi da risolvere, ma anche quando tutto va bene.

sr M. Angela

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