Memoria della deposizione di santa Scolastica, vergine, che, sorella di san Benedetto, consacrata a Dio fin dall’infanzia, ebbe insieme con il fratello una tale comunione in Dio, da trascorrere una volta all’anno a Montecassino nel Lazio un giorno intero nelle lodi di Dio e in sacra conversazione.
Ed ecco che tre giorni dopo, mentre l’uomo di Dio stava nella cella e guardava al cielo, vide l’anima di sua sorella, uscita dal corpo, penetrare nella sublimità dei cieli sotto forma di colomba. Allora, pieno di gioia per una così grande gloria toccatale, ringraziò Dio con inni e lodi, e mandò i suoi monaci perché portassero il corpo di lei al monastero
e lo deponessero nel sepolcro che aveva preparato per sé. Così neppure la tomba separò i corpi di coloro che erano stati uniti in Dio, come un’anima sola.
Dai «Dialoghi» di san Gregorio Magno, papa
Mc 6, 53-56 Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati. Parola del Signore.
Il Vangelo di oggi racconta Gesù che guarisce: “dovunque giungeva, in villaggi o città o campagne, ponevano i malati nelle piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno la frangia del mantello e quanti lo toccavano guarivano”. Ecco una giornata di Gesù immerso nella folla, in un crescendo di malattie, assediato dal male. La mano di Gesù risana, guarisce alcuni e altri li guarirà il Suo dolore. La guarigione del corpo ha come scopo la guarigione del cuore. Noi non saremo mai capaci del miracolo di guarire qualcuno, ma dobbiamo essere capaci del miracolo di servire, di far sorgere il tempo della compassione. Quando qualcuno si avvicina e tende la mano con pietà, in quel preciso istante iniziamo a far guarire, a far diventare forti. La solidarietà è l’inizio della guarigione. Eternamente, Dio vuole figli guariti.
Sr. M. del Buon Consiglio
Oggi la Parola provoca in me questa considerazione: ovunque c'è Gesù, c'è un'alta concentrazione di malati, poveri bisognosi. La domanda allora nasce spontanea: Ho bisogno di Lui? Forse tutti rispondiamo prontamente: Si, Signore abbiamo bisogno di Te!
Lui è la Grazia, Lui è la salvezza, Lui è la pienezza di ciò che ci manca.
Si, solo quando capiamo davvero che “ci manca qualcosa” ci accorgiamo di non bastare a noi stesse, di non riuscire da sole a darci ciò che conta. Che bello capire che io sono un “vuoto che cerca una pienezza”! È la coscienza di questo vuoto, è la consapevolezza di non bastare a noi stesse, che ci dispone ad incontrare Gesù. Signore Gesù, tocca la mia superbia, l…